domenica 28 settembre 2014

bio


Elena Pogutz fin da piccolissima ha respirato i profumi degli oli, degli acquerelli, dei pennelli e dell'acquaragia grazie alla sorella Anny, pittrice molto apprezzata negli Anni ’70 e ’80 negli ambienti milanesi di Brera, a contatto con celebri artisti come Boldrini, Guidi e Tamburello.

Dopo varie esperienze lavorative, in particolare nel mondo della moda, si è trasferita da circa dieci anni in Friuli Venezia-Giulia, terra di origine dei genitori, e attualmente si occupa di fotocomposizione editoriale.

Da qualche tempo ha deciso di prendere in mano i pennelli per “interpretare” i suoi pensieri, in principio come semplice sfogo, come dimostrano le sue prime tele “forti”, come “Fuga” e “Basta poco per cambiare”, opere intrise di rabbia, tristezza e malinconia, ma sempre velate di speranza; nel tempo i “pensieri” si sono trasformati prima in visioni più serene e ottimistiche che “parlano” dell’amore in generale, poi nei giochi di colori più vivi e spensierati degli “Schizzi”.

La voglia di proseguire quindi su un proprio personalissimo percorso, senza legami con particolari movimenti o correnti, l’ha indotta poi a tentare nuove strade artistiche, fino a giungere, recentemente, alla serie dei “Graffi”, realizzata con una tecnica assolutamente innovativa, grazie a un fondo variopinto ricoperto da uno strato di altro materiale, a sua volta diversamente colorato in modo uniforme: grazie ad abili “graffi”, appunto, vengono sapientemente riportate alla luce le tinte in un primo tempo nascoste, rivelando che “tutto si può cercare di dimenticare o celare, ma nulla viene mai cancellato definitivamente” dalla memoria.




il vuoto delle parole, il colore della musica


muri


artenpleinair luglio 2014