sabato 11 ottobre 2014
domenica 28 settembre 2014
bio
Elena Pogutz fin da piccolissima ha respirato i
profumi degli oli, degli acquerelli, dei pennelli e dell'acquaragia grazie alla
sorella Anny, pittrice molto apprezzata negli Anni ’70 e ’80 negli ambienti
milanesi di Brera, a contatto con celebri artisti come Boldrini, Guidi e
Tamburello.
Dopo varie esperienze lavorative, in particolare nel
mondo della moda, si è trasferita da circa dieci anni in Friuli Venezia-Giulia,
terra di origine dei genitori, e attualmente si occupa di fotocomposizione
editoriale.
Da qualche tempo ha deciso di prendere in mano i
pennelli per “interpretare” i suoi pensieri, in principio come semplice sfogo,
come dimostrano le sue prime tele “forti”, come “Fuga” e “Basta poco per
cambiare”, opere intrise di rabbia, tristezza e malinconia, ma sempre velate di
speranza; nel tempo i “pensieri” si sono trasformati prima in visioni più
serene e ottimistiche che “parlano” dell’amore in generale, poi nei giochi di
colori più vivi e spensierati degli “Schizzi”.
La voglia di proseguire quindi su un proprio
personalissimo percorso, senza legami con particolari movimenti o correnti,
l’ha indotta poi a tentare nuove strade artistiche, fino a giungere, recentemente,
alla serie dei “Graffi”, realizzata con una tecnica assolutamente innovativa, grazie
a un fondo variopinto ricoperto da uno strato di altro materiale, a sua volta diversamente
colorato in modo uniforme: grazie ad abili “graffi”, appunto, vengono sapientemente
riportate alla luce le tinte in un primo tempo nascoste, rivelando che “tutto
si può cercare di dimenticare o celare, ma nulla viene mai cancellato
definitivamente” dalla memoria.
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